Dopo il flop del 2010, la primavera 2019 dovrebbe segnare il ritorno del Frecciarossa allo scalo della brughiera. Una novità importante nell’ottica del sistema integrato stazioni-aeroporti per lo sviluppo turistico italiano e provvidenziale in vista della chiusura di Linate
di Chiara Milani
L’esperimento era già stato tentato nel 2010. Con esiti fallimentari. Tanto che il Frecciarossa da Malpensa era stato cancellato poco dopo. A fine 2018, però, è arrivato l’annuncio: l’orario estivo 2019 (che dovrebbe partire il 28 marzo) segnerà il ritorno di questo treno allo scalo della brughiera. Una novità importante nell’ottica del sistema integrato stazioni-aeroporti per lo sviluppo turistico italiano. Affinché non sia un nuovo flop, però, bisogna che l’investimento venga ripagato. Di qui una nuova strategia delle Ferrovie dello Stato, che avrebbero organizzato incontri con le compagnie aeree per vendere un biglietto “unico” treno-aereo.
Niente Alta Velocità
Per capire che cosa stia succedendo, facciamo un passo indietro. Nove anni fa i treni erano Frecciarossa, le opere di contorno come le banchine erano già attrezzate, ma i convogli andavano a velocità normale nel tratto da Malpensa a Milano. Poi, la notizia dell’intenzione di commissionare uno studio per fare deviare qui la linea Torino-Milano, in modo che le carrozze potessero davvero sfrecciare. In attesa di capire se ciò mai avverrà, le FS hanno anticipato il ripristino della fermata aeroportuale, anche se non ad Alta Velocità.
Dalla brughiera a Salerno
Ad anticipare la notizia è stato Gianfranco Battisti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane e presidente di Federturismo Confindustria, in occasione dell’assemblea pubblica straordinaria della realtà associativa di cui è al vertice. Ferrovie.info riporta che Battisti ha dichiarato: “Per l’orario estivo 2019 contiamo d’integrare Malpensa con l’asse dell’Alta Velocità, e collegarlo con tutto l’asse trasversale e dorsale del Paese, per portare i suoi collegamenti fino a Salerno”.
Giusto in tempo per la chiusura di Linate
Una tempistica quanto mai provvidenziale, visto che tra il 27 luglio e il 27 ottobre Linate chiuderà per il rifacimento non soltanto delle piste e quindi tutto il traffico si riverserà su Malpensa. Lo scalo è peraltro in grado di assorbirlo, come già successo nel 2016 in occasione della chiusura di Orio al Serio. Quest’ultimo fa circa 10-11 milioni di passeggeri, mentre Linate ne fa registrare 9. A quei tempi però si trattò di qualche settimana, ora di tre mesi. Le infrastrutture di contorno e dunque i collegamenti stradali e ferroviari potrebbero davvero arrivare al punto di saturazione. Quindi il potenziamento del trasporto su rotaia è più che mai opportuno.
“Servirebbe anche la terza corsia dalla 336”
“Il successo del ritorno del Frecciarossa non dipende da noi, ma qualsiasi cosa ci colleghi meglio col resto d’Italia ci fa piacere”, ci spiega Claudio Del Bianco, direttore delle relazioni esterne di Sea, la società che gestisce gli scali milanesi: “Questa novità ci congiunge meglio con Nord Est, Nord Ovest e anche Sud. Certo, manca l’alta velocità, ma è la stessa cosa a Fiumicino. Peraltro l’aeroporto è già ben connesso, anche se per evitare la paralisi del traffico per incidenti servirebbe la terza corsia della 336, per cui spingiamo un po’ tutti, ma che non è semplice e sarebbe molto costosa, anche perché bisognerebbe rifare tutti i ponti”. Appuntamento dunque in primavera in stazione.