Sostenibilità in cattedra nel Varesotto. Nell’anno scolastico 2017-2018 migliaia di docenti e studenti di un’ottantina di scuole, da quelle dell’infanzia alle superiori, sono stati coinvolti nel progetto “Green school”: un’iniziativa innovativa “Made in Varese” di educazione alla tutela dell’ecosistema
Creative, responsabili, innovative e smart. Sono le Green Schools, ovvero le 81 scuole del Varesotto che quest’anno sono state certificate per il loro impegno concreto a ridurre la propria impronta ecologica e a educare studenti e adulti ad adottare un comportamento attivo e virtuoso per l’ambiente. Tra queste, tre hanno ottenuto la certificazione di classe A, un po’ come avviene oggi per le case più ecosostenibili. Stiamo parlando della media Dante Alighieri di Olgiate Olona e le primarie Pedotti di Luvinate e Manzoni di Casciago (Morosolo), applaudite a fine maggio a Villa Recalcati. Tre eccellenze scelte tra 10 scuole dell’infanzia, 35 primarie, 24 secondarie di primo grado e 12 secondarie di secondo grado. Per un totale di 16mila studenti e oltre mille insegnanti che hanno lavorato attivamente al progetto. Ma i numeri salgono a più di 26mila alunni e tremila docenti calcolando la popolazione scolastica raggiunta dall’attività di sensibilizzazione.
Le tematiche su cui le scuole possono impostare la loro attività “verdi”sono molteplici, tra cui energia e cambiamenti climatici (riduzione dei consumi della luce, ad esempio), rifiuti (il miglioramento della raccolta differenziata o il mercatino del riuso e del baratto), mobilità (tipo pedibus, bicibus e car pooling), biodiversità e rete ecologica (come la creazione di orti e stagni), spreco alimentare (per esempio la donazione del cibo avanzato) e acqua (magari in brocca). Piccoli, grandi gesti quotidiani da imparare fin da piccoli.
“Tre anni fa, quando abbiamo iniziato, erano una decina le scuole coinvolte”, ricorda Paolo Landini, tecnico dell’ufficio Sostenibilità ambientale della Provincia di Varese, che promuove il progetto con l’Università dell’Insubria, Agenda 21 dei laghi, l’associazione Cast di Laveno Mombello (che compongono il Comitato scientifico nelle persone rispettivamente del professor Gianluca Ruggieri, Luca Colombo e Paola Sacchiero) e con la collaborazione dell’Ufficio scolastico provinciale. Si tratta, infatti, di un progetto innovativo di educazione alla tutela dell’ecosistema del tutto “Made in Varese”. Anche se in futuro potrebbe essere adottato pure da altri territori, dato il riscontro che sta avendo. “Ci sono addirittura una decina d’istituti comprensivi che hanno aderito, il che significa una continuità dell’educazione allo sviluppo sostenibile che inizia nelle scuole dell’infanzia e prosegue fino almeno alle secondarie di primo grado”, prosegue Landini, spiegando come ciò faccia davvero ben sperare per avere future generazione di adulti più attenti e consapevoli alle tematiche green. Tra gli obiettivi futuri, quello di far sì che tale rete di scuole sia ancor più volano nuovi progetti di sviluppo sostenibile nel territorio. Come? Ad esempio coinvolgendo i popolosi istituti superiori nella diminuzione dei rifiuti assieme ad enti locali e aziende di raccolta differenziata.
Tra i più giovani, di certo, il seme è stato di certo piantato. Se son rose…