Luca Borsa, game designer di Busto Arsizio, spiega perché è importante coltivare fin da piccoli la propria creatività, anche inventando oggetti e giochi
“Fare le cose rende persone attive in un contesto digitalizzato”
di Luca Borsa
Viviamo in un mondo che ogni giorno diventa sempre più preconfezionato. Migliaia di prodotti, di oggetti, anche di giochi e giocattoli sono in vendita in ogni dove. Troviamo una soluzione a tutti i nostri bisogni e i tools, a volte, invece che soddisfarli, ne creano di nuovi.
Certo, dietro ogni nuovo oggetto c’è una mente creativa: qualcuno che ha pensato, disegnato e poi cercato di farsi produrre la propria idea, sperando che finisca nelle case di milioni d’individui.
Istinto innato
Gli uomini sono menti pensanti e lo fanno fin da piccoli e la voglia di creare qualcosa che non c’è – che non deve essere per forza qualcosa di necessario, ma che in qualche modo soddisfi un bisogno anche effimero – è in ognuno di noi.
Se torniamo bambini e ripensiamo alla nostra infanzia, ognuno probabilmente in contesti e con strumenti diversi, si è inventato qualcosa per passare il tempo, per giocare con gli amici, per stupire o semplicemente perché non aveva altro da fare.
Viva la noia
E’ noto come la noia sia una grandissima fonte di creatività e di stimolo per inventarsi nuovi modi di giocare per i bambini, ma fa bene anche agli adulti, che spesso la dimenticano o la vedono come qualcosa di negativo.
Credo che sia fondamentale che i bambini debbano essere incoraggiati e stimolati al “fare” le cose, sia da soli, sia insieme ad altri bambini o con gli adulti.
Il “fare” e anche il “rifare” è il modo di crescere, di diventare adulti e poi non c’è soddisfazione più grande di vedere qualcosa che abbiamo pensato che si materializza, che diventa prodotto che si può usare o che tutti potrebbero usare.
Quindi, che sia un semplice disegno colorato, una pista di biglie sulla spiaggia dove il ponte è fatto con gli stecchini di legno dei gelati o la casetta per gli uccellini, il fare le cose aiuta l’abilità manuale, la collaborazione, l’organizzazione e rende i bambini persone attive, direi vive, soprattutto in un mondo altamente digitalizzato e ricco di stimoli visivi. Dove tutto sembra essere soltanto virtuale e volatile.
Abituare al “fare” sarà sicuramente un aiuto, qualsiasi cosa poi faremo da grandi.
Passione coltivata da bambino
La mia passione per i giochi e per l’inventarli nasce proprio da bambino: ricordo quando feci dei cavalli utilizzando i pezzi del lego e poi il parquet della mia cameretta è diventato la pista dove farli correre. Mi piaceva anche analizzare le regole dei giochi e poi magari cambiarle (in gergo si chiamano house rules), magari per renderlo migliore.
Creare qualcosa di nuovo o inventarsi un modo per giocare sicuramente aiuta anche quello spirito critico che poi ti fa apprezzare maggiormente i giochi creati dagli altri e sicuramente capire quali sono quelli di qualità.
Un aiuto alla crescita
Lasciamo quindi che i nostri bambini scatenino la loro fantasia e aiutiamoli con prodotti adatti, belli, con buoni materiali e che siano, soprattutto attraverso il divertimento, un aiuto alla loro crescita.