Il game designer bustocco, Luca Borsa, intervista per VareseMese Miss Meeple, che come donna è stata antesignana nel campo dei videotutorial sui giochi da tavolo
di Luca Borsa
“Senza volerlo, ho precorso i tempi: 7 anni fa non c’erano canali femminili sui board games”
Sara Trecate, in arte Miss Meeple, è una content creator e consulente in ambito social media. Parte del suo lavoro consiste nel creare contenuti online per il mondo ludico.
Come è stato il tuo approdo nel mondo del gioco da tavolo e come hai deciso di diventare “Miss Meeple”?
E’ successo tutto molto in fretta, circa 7 anni fa, quando grazie ai videotutorial su Youtube, ho riscoperto i giochi da tavolo, una passione giovanile assopita per tanto tempo. L’entusiasmo fu così forte che decisi di condividere questa scoperta con altre persone, aprendo il canale Miss Meeple. A posteriori, posso dire che il canale è stato per me terapeutico: avevo bisogno di un mezzo per esprimermi liberamente, per creare qualcosa da zero con le mie mani, e trovare un po’ di quella fiducia che mi mancava nella vita.
Tu sei esperta di comunicazione e sei una delle videoblogger di giochi da tavolo più seguite. Qual è il segreto del tuo successo?
Credo di aver sempre avuto un dono, quello di saper essere chiara e sintetica, senza mai sprecare una parola. Mi è stato utile in molte situazioni, ma riportandolo al mondo ludico, anche quando si spiega il regolamento di un gioco da tavolo è fondamentale dare le informazioni nell’ordine giusto, e far comprendere il senso logico delle azioni da compiere. Per questo ho scelto il formato del video tutorial (al posto di una recensione, o di contenuti di intrattenimento), che potesse valorizzare quello che mi riesce meglio. La costanza e l’impegno di pubblicare uno o più video ogni settimana per 7 anni, hanno poi portato i loro frutti.
Quanto l’essere donna ha favorito o sfavorito l’essere riconosciuta una professionista in quello che fai?
7 anni fa era ancora inusuale trovare molte donne in ludoteca, e canali Youtube al femminile su questo argomento non ce n’erano. Credo di aver destato un po’ di curiosità, e questo ha aiutato il mio successo iniziale. Senza volerlo ho precorso i tempi, ma ora è diverso, ho parecchie “colleghe” e sono in buona compagnia.
Cosa pensi che si debba fare per far avvicinare sempre più persone al tavolo facendogli scoprire un mondo che per molti è ancora relegato ai grandi classici?
Bisognerebbe trovare il modo di rendere normale e quotidiana l’esperienza del gioco da tavolo. Dovrebbe essere un passatempo diffuso come i videogiochi, la lettura… Il lavoro da fare sarà lungo e capillare, ma inizierei localmente, con l’organizzazione di eventi a tema, o ancora meglio con l’incursione dei giochi da tavolo in eventi e luoghi di tipo diverso come sagre, fiere, biblioteche, oratori, bar… Anche l’introduzione del gioco come attività nelle scuole può essere una scelta lungimirante e aiutare la diffusione tra le nuove generazioni.