Il Presidente Mattarella ricorda l’importanza del ruolo degli atenei
Il mese scorso il nostro capo di Stato è venuto in visita a Varese per inaugurare l’anno accademico che segna l’inizio del 25esimo di fondazione dell’Università dell’Insubria, oltre che per tagliare il nastro del nuovo Palaghiacchio: due luoghi che sono “incubatori” di talento per il corpo e la mente
di Chiara Milani
E’ nelle università che crescono i talenti. Lo sa bene il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, giunto in visita a Varese il mese scorso per inaugurare l’anno accademico che segna il 25esimo di fondazione dell’Università dell’Insubria, oltre che per tagliare il nastro del nuovo palaghiaccio. Dove pure, peraltro, dovrebbero allenarsi campioni in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.
Il messaggio del Presidente
“I giovani avvertono di essere cittadini italiani ed europei insieme. La condizione che Schengen ed Erasmus garantiscono ai giovani (citata nella lectio magistralis di Vincenzo Salvatore, ndr) era inimmaginabile: ma questa è l’Europa, che dopo essere stata per secoli un teatro di guerre fratricide è diventata un continente di sviluppo, di progresso e di pace, che deve continuare a trasmettere pace anche in un momento segnato dalla guerra”, ha sottolineato il nostro Capo di Stato nell’aula magna dell’ateneo insubrico – dove è stato accolto 11 anni dopo il suo predecessore, Giorgio Napolitano (arrivato nel 2011, in occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia) -, concludendo: “Questo è il nostro compito. Sono importanti gli atenei perché questo compito è affidato ai giovani. Non a caso il compito degli atenei è di occuparsi del futuro dei giovani”.
Il parterre d’onore
Ad ascoltarlo ed applaudirlo, 310 invitati, che lo salutano tra gli applausi. Oltre agli ospiti previsti dal cerimoniale del Quirinale – il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, il Presidente della Regione, Attilio Fontana, e i numeri uno delle Province di Varese e Como, Emanuele Antonelli e Fiorenzo Bongiasca, sindaci, senatori, deputati – e, naturalmente, alle autorità accademiche dell’ateneo, a partire dal rettore Angelo Tagliabue, i colleghi delle università non soltanto lombarde, una delegazione di professori in toga, una rappresentanza del personale tecnico amministrativo e degli studenti, a cui il Presidente ha appunto rivolto il pensiero finale.