Ripartiamo dalla famiglia

Donna, ri(e)voluzione in corso

di admin

Dopo aver esplorato la condizione femminile da tante diverse sfaccettature, torniamo “all’origine”, riflettendo su come il suo ruolo di moglie e madre rimanga fondamentale, pur nel bel mezzo di cambiamenti davvero epocali 

No, non inseguiamo la cronaca. Non abbiamo bisogno che un fatto agghiacciante ci ricordi la condizione femminile. La donna è il nostro filo conduttore regolarmente, due volte l’anno: a marzo, in occasione della Giornata internazionale a lei dedicata, e a novembre, per quella contro la violenza di genere. Motivo per cui ne abbiamo parlato da tanti punti di vista: dall’emancipazione all’arte, dalla sostenibilità all’impresa. E così via. Finché, con un pizzico di stupore, ci siamo accorti di non averne mai parlato nella sua prospettiva più “tradizionale”: quella della famiglia. Nel suo ruolo di moglie, madre e pure di nonna. Eppure, questa dimensione le appartiene ancora. Eccome. Per fortuna, ci permettiamo di aggiungere. Soltanto che – meno male – oggi non la definisce in toto. Ma la vede rapportarsi con il lavoro, gli hobby, lo sport e tanto altro.

Una riflessione corale

Ecco allora che a novembre 2023 vi presentiamo una riflessione – come sempre corale – su come sia cambiato il ruolo della donna in famiglia in rapporto all’evoluzione della società: articoli sul fatto che le bambine giochino sempre meno con le bambole, che la cucina non sia più il regno esclusivo di lei così come sul fatto che una ciclista possa tornare a correre – e a vincere – anche dopo la maternità.  

L’educazione innanzitutto

Poi, sarà perché – come recita un proverbio africano – chi educa un uomo, educa una persona, mentre chi educa una donna educa una famiglia, abbiamo scelto di dare ampio spazio al fattore educativo, come sempre visto da varie sfaccettature: dalle storie segrete delle opere d’arte alla filosofia per bambini, fino ai preziosi consigli dello psicoterapista e autore di bestseller Alberto Pellai per i genitori i cui figli attraversano – per dirla come lui – l’età dello tsunami

Pena, l’estinzione

Speriamo che la nostra scelta vi piaccia. O che, almeno, v’interessi approfondire un argomento che sembra “passato di moda”, ma che in fondo rimane sempre attuale. E su cui si dovrebbe seriamente riflettere. Come nazione, oltre che come individui. Tanto più, forse, durante l’inverno demografico italiano: una priorità assoluta. Fra tante parole che – ahinoi – lasciano sempre posto a poche azioni concrete, vale la pena ricordarlo. Perché – perdonate l’estremizzazione – se si va avanti così, si rischia l’estinzione. Come si dice in questi casi, scusate se è poco…

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