Riflessioni sul mondo che verrà
Mentre sta per concludersi l’Anno europeo dei giovani e sta per iniziare quello delle competenze, scegliamo di puntare sul talento per salutare il 2022 e dare il benvenuto al 2023
Non il più bravo, ma il più furbo. Non quello che ha studiato, ma quello che ha copiato senza farsi beccare. Ci sono più generazioni cresciute così sui banchi di scuola: ammirando non colui che aveva un’intelligenza spiccata, non chi s’impegnava di più, bensì il compagno che era capace di farla franca, di essere promosso senza aprire i libri, di “bigiare” la scuola senza farsi scoprire dai genitori… Ammettiamolo: in Italia a lungo parole come talento e impegno, che spesso vanno a braccetto, non sono state di moda. Al contrario, hanno fatto quasi prendere in giro i “portatori sani di valore”. Oppure sono state storpiate nel loro significato, come se avessero “furbizia” quale sinonimo. Salvo poi indignarci per quelli che fanno timbrare il cartellino da altri, per chi salta la fila in coda, per chi evade le tasse. Con risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
La buona notizia
Ecco, se c’è una buona notizia in questo tempo sfidante, è che oggigiorno il talento, in qualsiasi sua forma, sembra tornato un valore. Riconoscerlo, coltivarlo, attrarlo, valorizzarlo – dal palcoscenico all’azienda, dalla scuola allo sport – sono finalmente una priorità. Nel nostro territorio come nel resto d’Italia e in buona parte del mondo. Un trend in crescita un po’ in tutti i settori, come ci confermano i nostri esperti opinionisti, che ci rallegra e ci fa ben sperare per il futuro.
Il nostro augurio
Così, sotto l’Albero, come augurio per l’anno che verrà, abbiamo pensato di regalarvi un numero di valore, perché di questo ci occupiamo a cavallo tra dicembre 2022 e gennaio 2023. Bisognerà aspettare più dei 12 rintocchi che separano l’anno nuovo da quello vecchio perché le cose cambino, ma è ormai tempo per il nuovo mondo che verrà.