Due premi Nobel contro il clima verde?

Zichichi e Rubbia criticano il consenso climatico, vedendo cause naturali dietro il riscaldamento globale e mettendo in dubbio l'impatto umano.

di Redazione VM

Antonino Zichichi e Carlo Rubbia hanno espresso posizioni che divergono dal consenso scientifico prevalente sul cambiamento climatico:

Zichichi:

sostiene che il cambiamento climatico è principalmente influenzato dall’attività solare piuttosto che dalle attività umane. Ha affermato che l’impatto delle attività umane sul clima è solo del 5%, suggerendo che il riscaldamento globale è un fenomeno naturale. Ha anche criticato la modellistica climatica e definito alcune tesi sul cambiamento climatico come “bufale” o “terrorismo ambientalista”. Le sue posizioni sono spesso criticate per la mancanza di basi scientifiche nel contesto della climatologia.

Rubbia:

premio Nobel per la fisica, ha avuto dichiarazioni che sono state interpretate in vari modi. In alcuni contesti, ha suggerito che il cambiamento climatico non è stato dimostrato in modo incontrovertibile come causato dall’uomo, criticando la rapidità con cui si attribuiscono cambiamenti climatici alle attività umane. Tuttavia, in altre occasioni, Rubbia ha riconosciuto l’importanza di affrontare il cambiamento climatico attraverso l’innovazione tecnologica.Alcune sue affermazioni sono state usate dai negazionisti del cambiamento climatico, ma Rubbia non ha negato completamente il fenomeno; piuttosto, ha messo in discussione alcune interpretazioni e modelli climatici.È importante notare che queste posizioni sono non sono allineate con il vasto consenso scientifico, che attribuisce ai cambiamenti climatici una forte componente antropogenica. Alle contestazioni espresse alla loro posizione cosa hanno risposto Zichichi e Rubbia?

Zichichi:

Ha spesso mantenuto le sue posizioni, insistendo sulla necessità di una scienza rigorosa e criticando ciò che considera “terrorismo ambientale” o “bufale”. Non ha ammorbidito la sua posizione, continuando a enfatizzare l’influenza del Sole sul clima e a mettere in dubbio la modellistica climatica. Ha anche organizzato conferenze e firmato petizioni con altri scienziati per contestare il consenso sul cambiamento climatico.

Rubbia:

La sua posizione è un po’ più sfumata. Non ha negato esplicitamente il cambiamento climatico ma ha messo in discussione l’attribuzione diretta delle cause ai soli fattori antropogenici. Dopo alcune controversie, ha chiarito in varie occasioni che non nega il riscaldamento globale ma critica l’approccio e la certezza con cui si attribuiscono le cause. Ha anche parlato dell’importanza dell’innovazione tecnologica per affrontare i problemi ambientali, pur mantenendo uncerto scetticismo sulla modellistica climatica.Entrambi hanno risposto alle critiche difendendo le loro argomentazioni con riferimenti a studi specifici o a interpretazioni particolari di dati, ma spesso queste risposte non hanno placato le critiche della comunità scientifica, che sottolinea come le loro opinioni non riflettano il consenso scientifico attuale.

Articoli Correlati