Attrice, speaker e insegnante di recitazione, Camilla Turrini ha debuttato all’alba di questa nuova frontiera della recitazione
di Chiara Milani
“Ho un ricordo molto positivo della collaborazione con l’istituto Antonioni”
Giovane, volto pulito, occhi che brillano. Camilla Turrini – attrice, speaker e insegnante che progetta di scrivere un libro sull’importanza dei “no” e su come reagire ai rifiuti nell’ambiente cinematografico – è stata una delle prime attrici in erba a credere nelle web serie: una sorta di ultima evoluzione della specie, che consiste in una mini fiction televisiva realizzata per essere fruita, appunto, online. “Pensa che la prima l’ho fatta nel 2017/18, quando ancora non erano così in voga e ci fu chi mi chiese perché lo facessi e adesso invece spopolano”, ci racconta la nostra intervistata.
Tu che cosa pensi di questa nuova frontiera della recitazione?
Io penso che la gente adesso ha sempre meno tempo, quindi queste web serie, da vedere sul telefonino, magari che durano pochi minuti penso che siano un ottimo modo per far sì che le persone comunque guardano qualcosa, visto che è difficile adesso trovare un’ora e mezzo di tempo per guardare un film con serenità e quindi possono essere un buon presupposto per un futuro diverso a livello cinematografico.
Ma che cosa si dice nell’ambiente? La pensano tutti come te o magari qualche collega più tradizionalista storce il naso?
In effetti, ho collaborato anche con colleghi magari molto più grandi di me che fanno questo lavoro da trent’anni e dicono No, io non ce la faccio a fare queste cose, perché comunque queste serie sono molto leggere a livello di registro, però diciamo che se devono, si adattano.
Intanto aprile da queste parti segna il ritorno del Busto Arsizio Film Festival, che è strettamente legato con l’Istituto cinematografico Michelangelo Antonioni, con cui tu hai avuto modo di collaborare in passato, giusto?
Esatto. Io vengo dal Trentino, ma ho iniziato a studiare recitazione 11 anni fa Milano e mi sono subito mossa sul territorio per fare provini, le prime esperienze e mi sono trovata a collaborare con l’istituto Antonioni e mi sono trovata benissimo, anche a livello di casting: molto seri, molto precisi, anche se sono ragazzi come me, che avevano appena iniziato a studiare. Quindi, mi sento di fare tantissimi complimenti a questo istituto.