Da oltre vent’anni Pietro Macchione si dedica all’editoria locale del Varesotto: una nicchia di mercato in cui si pubblicano molti volumi, ma in tirature limitate. Alcuni autori danno alle stampe il primo libro dopo gli “anta” e sono delle autentiche “chicche”, anche se le grandi case editrici quasi ignorano questo mondo. “Fino a poco tempo fa a Varese esistevano molte librerie indipendenti”
di Chiara Ambrosioni
Gli italiani sono un popolo curioso, competente, che ama la conoscenza e l’interazione con gli altri. Lo dimostra anche un dato del nostro mercato librario cartaceo: ogni anno vengono prodotte circa 60mila novità editoriali. Di queste solo tremila sono facilmente reperibili nelle librerie, le altre rientrano nell’editoria minore. Proprio da questa considerazione è nata a Roma la fiera “Più libri più liberi” che, dal 2002, riunisce il meglio della produzione editoriale indipendente italiana. La fiera ha una valenza commerciale e di valorizzazione della piccola e media editoria, destinata a un pubblico vasto ed eterogeneo. Ed è proprio ai lettori legati al proprio territorio e curiosi di conoscerne la storia e le tante sfaccettature geografiche e culturali che si rivolge Macchione Editore.
Pietro Macchione ha fondato la sua casa editrice nel 1994, dopo aver dedicato la vita all’insegnamento e – come dice lui stesso – “a fare mille mestieri”. Al momento della pensione ha intuito che c’era un nuovo spazio in cui impegnarsi: “Nel Varesotto non c’era mai stata un’editoria territoriale completa – afferma infatti -. C’erano tante case tipografiche con un’episodica linea editoriale. Io ho voluto dare vita a un’attività continuativa, raccogliendo le esigenze degli autori e avviando a mia volta richieste di studi e approfondimenti. Nel tempo ho aperto tutta una serie di collane legate al territorio, alla narrativa e alle guide. E’ un impegno complesso, importante, che non produce profitti, ma mi permette di offrire un’opportunità a chi non l’avrebbe mai avuta. Mi glorio di aver dato spazio ad autori con grandi capacità. Ho realizzato, ad esempio, gli splendidi volumi fotografici sulle montagne e i Sacri Monti di Franco Restelli e anche i lavori di Roberto Corbella sulla Linea Cadorna, sulla storia dei Celti e sulla Valceresio. Entrambi non avevano mai pubblicato prima dei cinquant’anni d’età. Ci sono le opere della storica dell’arte e insegnante Paola Viotto e tante altre. Gli autori mi propongono i loro scritti: se è necessario li aiuto a migliorarli, come faccio con le tesi dei giovani laureati, che vengono poi utilizzate per le guide sul territorio”.
Conclude Macchione: “L’editoria minore fa fatica perché si pubblicano tanti libri, ma in piccola tiratura, e perché siamo quasi ignorati dalle grandi case editrici. Fino a poco tempo fa esistevano molte librerie indipendenti a Varese, come ad esempio Pontiggia, che avevano un rapporto più diretto con gli editori indipendenti come me. Oggi temo sfugga la percezione di quanto possa produrre di buono l’editoria locale. Ma io non demordo e continuo a fare tutto il possibile per promuovere i miei autori, anche se non so cosa ci porterà il futuro”.