Bello (im)possibile

Educare alla bellezza. Giovani e arte, più satelliti che stelle

di admin

Diminuiscono le iscrizioni all’Artistico, nella metropoli milanese così come in provincia, ma ci sono ancora ragazzi che frequentano i musei

“I teenager sono la cartina di tornasole della società”

di Elisabetta Farioli

Sarà forse perché d’arte non si mangia e non si vive, sta di fatto che già a partire dalla scelta degli indirizzi scolastici dopo le scuole medie, si preferiscono percorsi che diano “garanzie” in tempi non così lontani come quelli che l’arte impone. Come contrastare queste considerazioni soprattutto in momento storico come quello che si sta attraversando, che mette tutti con le spalle al muro? L’amore per la bellezza però deve sempre accompagnare l’uomo, a prescindere dai momenti bui, perché è linfa per crescere, confrontarsi, allenare lo sguardo e stimolare la creatività. Famiglie e scuole devono educare al bello e sensibilizzare figli e studenti.

Milano, frenata delle iscrizioni al liceo artistico

Facile dirlo ma la realtà ci riporta alle prime righe di questo articolo… I dati rivelati dal Ministero dell’Istruzione per l’anno scolastico 2024-25 a iscrizioni chiuse, confermano una evidente frenata nelle domande al liceo artistico, anche a Milano, dove soltanto 3 anni fa ad accogliere gli studenti non erano sufficienti nemmeno i banchi. Anche a Busto Arsizio la situazione non è diversa.

Busto, anche il Candiani perde iscritti

“Si sono persi iscritti al Candiani”, conferma Tito Olivato, insegnante di lettere al liceo di via Manara, che prosegue: “I giovani sono un po’ la cartina tornasole degli adulti, della scuola e del contesto sociale. Come ogni cosa di valore, anche l’arte va fatta respirare sin dalla tenera età e poi si deve avere la fortuna che a scuola si trovino insegnanti non soltanto preparati, ma pieni di amore per il sapere e indagatori della verità. I ragazzi capiscono più velocemente di quanto si creda se un professore è preparato o no, se insegna perché deve (i soliti 4 concetti, ogni anno quelli), o se invece studia, approfondisce e ama quello che dice, contagiando gli studenti. Così è e così sarà sempre”.

C’è ancora chi ama l’arte

Ma il mondo dei teenager è interessato all’arte, gli studenti frequentano i musei? “Certo, e non solo quelli del liceo artistico: la questione è farli innamorare dell’opera”, risponde il nostro interlocutore, che prosegue: “Ci vogliono genitori sensibili, docenti preparati, un fertile contesto sociale il cui denominatore comune devono essere la passione, l’interesse e il piacere. Conosco diversi ragazzi che hanno trascorso l’estate scorsa tra mare, musei e luoghi di cultura. Altri hanno preferito divertirsi in modo diverso. Vero è però che, se l’attenzione e la sensibilità sono solo quelle dei talk show, delle serie televisive, dell’ultimo acquisto di campionato, degli spritz, del mojito… sarà più difficile vederli andare a visitare una mostra di De Nittis”.

I musei si sono “svecchiati”

A proposito di musei, occorre spezzare una lancia a loro favore, soprattutto sullo svecchiamento delle attività come l’organizzazione di iniziative che spaziano da serate con djset alle mostre interattive e a corsi e workshop, nella speranza di avvicinare le scolaresche o i singoli ragazzi all’arte.

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