Quel simpatico birbante

Il cane adolescente, da cucciolo a bulletto

di admin

Come comportarsi col nostro amico quattrozampe nel momento della pubertà? Ce lo spiega Sabrina Giussani, medico veterinario bustocco, già presidente di Sisca (Società italiana scienze del comportamento animale) 

di Sabrina Giussani

Il periodo giovanile è un momento particolare dello sviluppo emozionale, cognitivo, affettivo e comportamentale del cane. Tale periodo comprende la pubertà o maturazione sessuale e la maturazione sociale. I cani di taglia piccola raggiungono la pubertà a partire dai sei mesi di età circa mentre quelli di taglia gigante più in là, anche dopo l’anno. L’età in cui si completa la maturazione sociale, invece, dipende dalla taglia e dalla razza. Il cane lupo cecoslovacco,  per esempio, è “adulto” dopo i 3 anni di età circa. 

Irriconoscibile

Durante le fasi del periodo giovanile e della maturazione sociale, il giovane cane si mette e ci mette alla prova. Nell’essere umano si completano le parti del cervello relative al sistema della ricompensa: gli adolescenti hanno bisogno di esperienze più “forti” per sentirsi gratificati. Le emozioni si manifestano in modo intenso e vanno “su e giù” dando origine a giorni di felicità alternati ad altri di tristezza o rabbia.

Anche nel cane avvengono questi mutamenti, tanto che a volte ci sembra di non riconoscere più il nostro cucciolone! In area cani inizia a fare il bullo con i coetanei, minaccia e si “impettisce” per il possesso di un oggetto o di uno spazio. La relazione con i componenti della famiglia umana diventa conflittuale: il cane non ascolta e prende iniziative in autonomia.

Ci vuole tanta pazienza

Consiglio di affrontare questi cambiamenti con molta pazienza e capacità di comprensione. È opportuno, per esempio, alternare le soste in aree cani con passeggiate in libertà nei parchi. Inoltre, è bene non sgridare il cane se non ci ascolta, ma trovare un compromesso. Per esempio, durante la passeggiata, lasciamogli scegliere la durata e il percorso. Sgridarlo o rimproverarlo, infatti, peggiora la situazione: usare la “forza” induce il cane a fare altrettanto.

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