Abbiamo incontrato Valentina Chiarelli, presidente di ANIMALtouch Pet Therapy APS, per discutere del rapporto speciale tra bambino e cane in un contesto ospedaliero.
Perché scegliere di portare i cani in pediatria?
Valentina spiega: “L’uomo e il cane, avendo scelto di co-evolvere, hanno stabilito un legame che va oltre tempo e spazio. Il cane, in particolare, offre supporto consolatorio e la sua vicinanza infonde sicurezza.”I bambini ricoverati beneficiano enormemente delle interazioni con i cani. Giocare con un cane li rende spensierati e divertiti, offrendo una temporanea evasione dal contesto ospedaliero. Attività come il gioco del dottore aiutano a rendere meno spaventose le pratiche mediche, facilitando l’accettazione degli interventi.
In quali ospedali cittadini siete impegnati?
Dal 2017, grazie a Emanuela Crivellaro e Il Ponte del Sorriso, ANIMALtouch ha introdotto gli Interventi Assistiti con Animali (IAA) nelle pediatrie dell’ospedale Del Ponte di Varese con Michela Castagni e il suo cane Belle, a Cittiglio con Marilena Zibetti e Molly, e a Tradate con Valentina stessa, Piuma e Soya. Di recente, il progetto si è esteso alla Neuropsichiatria Infantile di Varese, un contesto particolarmente delicato dove i cani svolgono un ruolo nobile.
Quali sono le difficoltà che incontrano i cani in ospedale?
Valentina sottolinea che i cani coinvolti negli IAA sono socializzati in vari contesti sin da giovani. “L’educazione non finisce mai; solo un cane che vive serenamente e con consapevolezza ovunque può essere attivamente impiegato in questo settore,” afferma, evidenziando l’importanza dell’abituazione ambientale.