Sabrina Giussani, medico veterinario bustocco past president di Sisca (Società italiana studio comportamento animale), ci racconta la storia del rapporto “materno” tra una donna e una leonessa
“Il messaggio della storia
riguarda la capacità
di accettare l’altro,
anche se è diverso da noi”
di Sabrina Giussani
La mia infanzia è stata illuminata da numerosi telefilm (che oggi si chiamerebbero serie televisive) che raccontavano storie con gli animali come protagonisti. Le avventure di Rin Tin Tin, Furia il cavallo del West, Torna a casa Lassie mi hanno appassionato, ma sono stata colpita soprattutto da Nata libera. Grazie a questa serie andata in onda negli anni Settanta ho deciso di intraprendere la strada della Medicina Veterinaria con indirizzo comportamentale. Il telefilm si ispirava al romanzo che narra la storia vera di Elsa, una leonessa allevata alla fine degli anni Cinquanta in Kenya da una coppia di studiosi.
Joy Adamson è l’autrice del libro e la protagonista insieme ad Elsa del racconto. La storia narra di una naturalista inglese che insieme al marito, George Adamson, guardiacaccia in una riserva, cresce alcuni cuccioli di leone rimasti orfani. Uno tra questi, chiamato Elsa, stringe con Joy un legame molto profondo sul quale si basa l’intero evento televisivo. Una volta diventata adulta, Elsa, appare così integrata nella famiglia umana da non essere più capace di adattarsi alla vita selvaggia nella riserva.
Per questo, Joy insegna alla leonessa a cacciare e ad ambientarsi nel suo habitat naturale guidandola come avrebbe fatto una “vera” madre.
Il percorso realizzato dalle protagoniste è lungo e difficile: Joy comprende le necessità comportamentali di Elsa e riesce nell’intento di rendere la leonessa maggiormente autonoma. La naturalista descrive in modo dettagliato i passi effettuati da Elsa: si tratta di una vera e propria riabilitazione comportamentale.
Il legame tra la leonessa e Joy, nonostante la ritrovata capacità di Elsa di vivere in autonomia, rimane attivo per tutta la vita. La leonessa, infatti, tornerà frequentemente presso l’abitazione dei suoi “genitori adottivi”.
La vera Elsa è nata nel gennaio 1956 ed è rimasta con gli Adamson fino al 1958. All’età di 3 anni circa ha condotto i suoi 3 cuccioli per mostrarli a Joy e George. I piccoli leoncini, chiamati Jespah, Gopa e Little Elsa, non sono diventati “domestici” come la madre, anche se gli Adamson li hanno accompagnati nella crescita, restando però a debita distanza.
A storia di Elsa è il primo esempio di un animale cresciuto dall’essere umano, tornato in libertà e riuscito ad accoppiarsi con un membro della propria specie.
Il messaggio trasmesso dalla storia riguarda la capacità di accettare l’altro, anche se è diverso da noi, e riconoscerlo come un soggetto con aspirazioni e desideri.