Il bagno di foresta

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Sabrina Giussani, medico veterinario di Busto Arsizio e past president di Sisca (Società italiana scienze del comportamento animale) parla di una pratica benefica anche per i cani

di Sabrina Giussani

“Proprietà ansiolitiche del verde grazie alla stimolazione sensoriale”

Piante ed erbe sono presenti nelle nostre abitazioni, nelle aiuole e nei parchi che attraversiamo ogni giorno. L’ambiente naturale è composto da fattori senza vita o abiotici (come aria, acqua, temperatura, terra, rocce e così via) e dotati di vita o biotici. I fattori biotici comprendono i protozoi, le alghe, i funghi, le piante e gli animali.

Come lavare via lo stress
Il termine Shinrin – Yoku è stato coniato in Giappone nel 1982 da Tomohide Akiyama direttore dell’ente forestale di Tokyo. Il “bagno di foresta” (o forest bathing in inglese) è una pratica meditativa che comprende una passeggiata nell’ambiente naturale, la contemplazione del paesaggio unitamente al riposo o a particolari tecniche di respirazione e rilassamento. Immergersi nella natura con i cinque sensi consente di “lavare via lo stress accumulato”. Recenti lavori scientifici hanno dimostrato l’efficacia di questa tecnica nell’essere umano soprattutto per il “tecnostress” (correlato all’uso eccessivo dei dispositivi digitali), per lo stress scolastico (legato allo studio e alle prestazioni intellettuali) e per lo stress lavoro – correlato.

Dagli uomini agli animali
Secondo la mia esperienza anche il cane trae beneficio dalla passeggiata in ambiente naturale, soprattutto ricco di alberi come il parco cittadino o il bosco. Anche l’ecosistema fluviale, lacustre e marittimo giovano molto al nostro amico quattrozampe.
La stimolazione sensoriale in questo animale (vista, olfatto, udito, tatto, gusto) è differente rispetto alla nostra. L’occhio del cane, per esempio, è perfezionato per recepire immagini anche in condizioni di bassa intensità luminosa grazie all’elevato numero di bastoncelli nella retina. L’acuità visiva, però, è meno efficiente rispetto a quella degli esseri umani: questo animale non percepisce chiaramente tutti i dettagli di un oggetto. L’olfatto del cane è molto sviluppato: la mucosa olfattoria possiede 225 milione di cellule recettrici mentre le nostre sono solo 10/20 milioni. L’olfatto è il senso predominante di questo animale: l’ambiente naturale è ricco di odori che provengono dalle tracce degli animali che lo abitano, dal terreno e dai composti organici volatili. Tali composti sono sostanze chimiche prodotte dalle piante per comunicare tra loro, con insetti o batteri e per difendersi e guarire (sterilizzazione delle ferite). I composti organici volatili, soprattutto i terpeni, sono i principali responsabili dell’effetto benefico del bagno di foresta nel cane grazie alle proprietà ansiolitiche.

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