Avremmo potuto fare una grande festa. Ma in linea con la mission della nostra testata, che è l’informazione locale a sostegno dello sviluppo del territorio, abbiamo deciso di celebrare questo anniversario supportando diverse iniziative dall’Alto al Basso Varesotto, sempre in partnership con altre realtà della nostra provincia. E con lo sguardo rivolto al futuro
Trentacinque anni sono una splendida età per una persona. Ancora giovane, ma già abbastanza esperta della vita. Ci piace pensare che sia così anche per la redazione di VareseMese, che soffia questo mese su 35 candeline.
Era il 19 aprile 1983 quando la nostra testata fu registrata in tribunale a Busto Arsizio. Da allora, di pagine – è proprio il caso di dirlo – ne sono state scritte parecchie. Grazie a editori e direttori che si sono susseguiti e che ho già ritenuto di ringraziare quando ho assunto la direzione sei mesi fa. Ma anche e forse soprattutto grazie a un territorio che storicamente è fertile per l’editoria locale. E che ha permesso al nostro mensile di arrivare fin qui nonostante la crisi del settore. Diventando oggi l’unica fonte d’informazione locale diffusa da queste parti via carta stampata, newsletter, web, social media, App e tv.
Questo, a onor di cronaca, lo dovevo scrivere. Ciò detto, non è all’insegna dell’autocelebrazione che abbiamo voluto impostare le iniziative per l’anniversario della nostra attività. Al contrario. Abbiamo scelto di riflettere su come cambia il mondo dell’editoria intervistando il presidente del Gruppo 24 Ore, quel Giorgio Fossa di Gallarate già presidente di Confindustria, che ha lanciato più di uno spunto di riflessione. E come scelta coerente con la mission della nostra testata, che è l’informazione locale a sostegno dello sviluppo del territorio nei i suoi diversi ambiti, abbiamo deciso di supportare differenti eventi dall’Alto al Basso Varesotto.
Partendo dal capoluogo di provincia, con il primo incontro pubblico tra il vicario episcopale, monsignor Franco Agnesi (nel frattempo nominato vicario episcopale generale dell’Arcidiocesi di Milano) e sindaco, Davide Galimberti, sulle comunità pastorali. Una realtà che abbiamo approfondito accogliendo l’invito dei colleghi del quotidiano rionale online Bizzozero.net. Sempre nella Città Giardino si è svolto l’agone nazionale di greco antico sull’arte retorica promosso dal Classico Cairoli con il patrocinio di Regione, Provincia e Comune e il sostegno della Fondazione comunitaria del Varesotto, oltre che della nostra testata. A seguire, un’iniziativa di carattere ambientale sul Lago di Lugano, a Porto Ceresio, dove siamo stati invitati dall’associazione GODiving per un’operazione di pulizia delle acque dolci che vede la partecipazione di varie realtà, tra cui l’organizzazione internazionale Sea Shepherd. Infine, ma non ultimo, il lancio del nuovo tragitto del Cammino di Sant’Agostino tra Malpensa e Busto Arsizio, con la collaborazione di Sea e del Comune e la presentazione in curia a Milano. Una nuova opportunità nata dai nostri servizi sul santuario di Santa Maria e la successiva puntata di Varese Inchieste sul turismo religioso.
A proposito della nostra trasmissione d’approfondimento in onda ogni primo venerdì del mese su Rete55 e sempre visibile sul nostro sito, ad aprile abbiamo deciso di puntare la lente d’ingrandimento sul tessile-moda, in omaggio alla tradizione industriale del territorio in cui festeggiamo la nostra attività.
Ma non è finita qui. Parlando di ricordi, il docente universitario Massimiliano Serati ci propone un suggestivo sul nuovo fenomeno del turismo della memoria, tutto da valorizzare. Mentre la sua collega Anna Gervasoni ci parla dell’anno record per il capitale di rischio. Accanto ai nostri opinionisti della Liuc di Castellanza, debutta poi questo mese una nuova rubrica dedicata alla salute e proposta in collaborazione con l’università dell’Insubria. Sempre di benessere fisico si occupa la nostra pagina ormai fissa dedicata alla terza età. Mentre le pagine sportive le dedichiamo agli atleti disabili, a cui VareseMese è da tempo attenta. E poi l’arte, con il ritorno dei mecenati, e lo spazio dedicato da un lato alle mostre del Festival fotografico europeo legate alla Cina e dall’altro ai giovani talenti del territorio. Perché per noi il modo migliore per celebrare il passato è guardare al futuro. Sempre assieme.
Chiara L. Milani – Direttore Responsabile