Da scarti a tessere di preziosi manufatti: patchwork al quilts. La stoffa protagonista nelle creazioni della fiber artist bustocca Laura Armiraglio
di Elisabetta Farioli
“Quando sento quel tipico “odore” dei tessuti, mi emoziono ancora…”: così esordisce Laura Armiraglio, fiber artist cresciuta giocando tra le “montagne” di pezze accatastate nell’azienda di famiglia, in quella Busto Arsizio già Manchester d’Italia.
La passione per il filo
La passione per il filo ha legato tutti i contorni della sua vita fino a diventare, dopo gli studi in architettura, un inseparabile compagno e pian piano l’elemento essenziale sul quale sempre più concentrarsi e creare.
Ricamo e lavori a maglia sono state le prime esperienze sulle quali Laura ha costruito le proprie conoscenze, declinandoli in tutte le possibili espressioni sino ad arrivare al patchwork, antica arte tessile che unisce tessere di stoffa, ritagli di tessuto di recupero e riciclo poi cuciti insieme a formare un grande disegno, seguendo sfumature e forme differenti che danno vita a nuove creazioni originali, uniche e irripetibili.
Avventura pluripremiata
Le pezze con cui giocava da bambina diventano così fonte d’ispirazione, Inizia così, diciamo in modo tradizionale, l’avventura di Laura nel mondo della fiber art. Le sue coperte piacciono e ottengono un grande successo confermato dai riconoscimenti ottenuti alle partecipazioni ai concorsi e ai premi, come quello dedicato alle Città invisibili di Italo Calvino che “ho interpretato mettendo in campo le mie conoscenze di architetto, collocando i monumenti italiani più emblematici tutti insieme”, spiega l’artista.
Trapunte d’autore
Da queste immagini di un’Italia sintetizzata e raccolta in poche centinaia di centimetri ecco nascere anche i suoi primi quilts (trapunte) tecnica in cui il patchwork diventa l’elemento decorativo, ovvero la “parte superiore” dei tre strati che lo compongono al quale segue l’imbottitura e il rivestimento inferiore.
I quilts architettonici, dalle tinte sempre molto chiare, conquistano pubblico e appassionati di settore: “Mi hanno chiamata in molte città del nostro Stivale per tenere corsi e laboratori mirati su questa specifica tecnica, nella quale attraverso una sorta di collage di tessuto vengono collocati monumenti e opere rappresentative di luoghi reali in uno spazio unico e immaginario”, conclude Laura: “Negli Stati Uniti ho un grande successo, là sono dei veri appassionati e cultori di questa arte che in Italia, in particolare nel Nord esordisce timidamente sul finire degli anni Ottanta”.
Come un quadro
Oggi patchwork e quilts si possono definire espressioni artistiche di creatività personali e intime. Manufatti che spesso come mosaici tessili e quadri murali, vengono appesi alle pareti, davanti ai quali rimanere incantati.