La sigla del successo

Da Varese Va alle imprese dei campionissimi

di admin

Il nostro esperto di ciclismo, Luigi Cazzola, ripercorre “su due ruote” la storia della musica italiana…

“Il ciclismo è da sempre in sintonia con la musica”

 di Luigi Cazzola

Il ciclismo è sempre stato in sintonia con la musica e le canzoni sono spesso state colonne sonore di grandi eventi ciclistici. In occasione del Campionato del mondo di ciclismo su strada disputato a Varese nel 2008, ricordato anche come Varese 2008, è stato scritto l’inno ufficiale di questa importante manifestazione. Si tratta di Varese Va, canzone scritta e cantata da Memo Remigi, con una musica orecchiabile e con un testo semplice ma significativo. Varese Va voleva infatti manifestare al mondo tutto l’entusiasmo della città di Varese per un evento tanto sognato. “Varese va/ Varese va/ Varese va con il tuo cielo di un’azzurra immensità,  Città mondiale del ciclismo tu sei già  Varese va/ Varese va/ Varese va.”

Colonne sonore “rosa”

Le canzoni spesso sono state sigle del Giro d’Italia e hanno accompagnato la corsa rosa introducendo le dirette televisive. Queste canzoni sono poi diventate spesso grandi successi. La prima risale al 1959. Si tratta de Il re della strada cantata da Gino Latilla. Indimenticabile è quella del 1988Nessun dorma, cantata dal tenore Luciano Pavarotti. Una curiosità: nel 1996Marco Pantani, il grande ciclista poi scomparso prematuramente nel 2004, aveva cantato la sigla del Giro di quell’anno dal titolo Adesso pedala.

Fatiche da (de)cantare

Le canzoni inoltre hanno celebrato grandi campioni. Costante Girardengo, campionissimo degli anni Venti è il protagonista di una straordinaria canzone scritta da Luigi Grechi e portata al successo da Francesco De Gregori dal titolo Il Bandito e il campione, nella quale viene raccontato di come il bandito Sante Pollastri sia stato tradito dalla sua passione per Girardengo e per il ciclismo. La canzone Coppi cantata da uno straordinario Gino Paoli ci porta sulle alte montagne, nella scia del campionissimo Fausto: “E va su ancora, e va su, e va su, e va su, Poi lassù , Contro il cielo blu. AncoraBartali capolavoro di Paolo Conte, è ispirata alle imprese compiute al Tour de France dal grande Gino, che viene descritto “con quel naso triste come una salita e con quegli occhi allegri da italiano in gita”. Struggente è la canzone Gimondi e il cannibale di Enrico Ruggeri che si ispira a Felice e ai suoi storici duelli con Il fortissimo belga Eddy Merckx: “Cento e più chilometri alle spalle e cento da fare. L’orologio prende il tempo e il tempo batte per noi. Non c’è più chi perde o vince quando il tempo non vuole. Quando la strada sale. Non ti voltare sai che ci sarò”, canta Ruggeri, illustrando  i pensieri di Gimondi nelle sue battaglie contro Merckx.

Il Pirata che rubò il cuore ai cantanti

Sempre Marco Pantani, detto Il Pirata, ha ispirato vari artisti.  Ci limitiamo però a citare tre canzoni: Prendi in mano i tuoi anni dei Liftiba, datata 1999, l’unica canzone dedicatagli quando era ancora in vita. In fuga di Francesco Baccini del 2005 E mi alzo sui pedali degli Stadio, canzone del 2007 nella quale Marco Pantani si racconta dal cielo: “Sono un campione  questo lo so. E’ solo questione di punti di vista, In questo posto dove io sto, mi chiamano Marco, Marco il ciclista”.

Vivere per pedalare

Del resto le canzoniqualunque sia il tema che esse trattano, hanno sempre come punto di riferimento la vita e questi campioni di ciclismo, protagonisti delle canzoni citate, sebbene si possa pensare che abbiano pedalato per vivere, in realtà hanno vissuto per pedalare.

Ph: Memo Remigi canta “Varese va“ in occasione del campionato del mondo di ciclismo su strada di Varese 2008  (Foto Benati).     

 

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