di Elisabetta Farioli
Musica e pittura, sono due mondi che si compenetrano e si fondono in una magia di sensazioni capaci di raggiungere tutti i cinque i sensi. Tra note e colori si liberano emozioni uniche, profonde, intime. mentre inizia un segreto viaggio dello spirito.
Tanti gli artisti che amano dipingere accompagnati dalle musiche più differenti dalle quali si lasciano trasportare da concerti di colori…
“Musica e pittura da sempre si guardano, spesso si incontrano a volte si abbracciano e fanno l’amore”, spiega Ivo Stelluti, artista e musicista bustocco: “Ce lo ricordano, ad esempio le opere di Vasilij Kandinsky, che vedeva sinfonie di colori nei suoni di Wagner, Jackson Pollock che improvvisava gocce di acrilico sulle note estemporanee di John Coltrane oppure Keith Haring, legato indissolubilmente alla street culture e quindi alla musica hip-hop che stava nascendo negli anni Ottanta. Potremmo parlare persino dell’esperienza estatica di Andy Warhol con i Velvet Underground, ma la lista poi andrebbe avanti all’infinito, attraversando tutte le epoche storiche e tutte le tradizioni culturali”.
Alcuni artisti, pare possiedano il dono della cromestesia, una particolare conformazione neurologica grazie alla quale la percezione dei colori assume un tono emotivo e una concretezza assoluta che influenzano l’opera pittorica…
Con questa peculiare sensibilità, le parti del cervello preposte ai sensi comunicano tra loro in maniera del tutto particolare e permettono ad esempio di sentire il gusto di un colore o ascoltarne il suono. Kandinskij addirittura associava ogni gradazione pittorica al timbro di uno strumento musicale accostando perciò i toni sulle sue tele come per creare una ideale sinfonia. Per lui il giallo suonava con voce di tromba, il blu era un flauto, il rosso una tuba, l’arancione una campana, il viola una zampogna, il verde un violino, il bianco una pausa di silenzio mentre il nero era il silenzio vero e proprio: la fine dell’opera.
Ti è mai capitato di vivere un’esperienza simile?
Durante uno stage di strumenti indiani ho rivelato al musicista che teneva il corso che mi viene naturale associare alcuni accordi ai colori, ad esempio, il Sol maggiore è giallo il Re è blu e così via… Lui, visibilmente stupito, mi ha afferrato il braccio, mi ha fatto sedere in un angolo e ha cominciato a spiegarmi a bassa voce che questa era una caratteristica da non sottovalutare, una particolare percezione che è stata indagata da parecchie civiltà del passato ed è uno dei misteri che più lo ha affascinato durante i suoi studi. Quando ci siamo salutati mi ha suggerito di continuare così, che quella era la strada da seguire! Le arti sono tutte collegate… i confini sono solo nella nostra mente. Che sia anch’io affetto da cromestesia?
Nella tua esperienza artistica hai mai “legato” una creazione musicale a una pittorica?
A volte metto a fuoco una particolare sensazione e solo in seguito capisco se è più efficace esprimerla con un brano musicale oppure con un lavoro grafico. Ma la vera “scoperta” della pozione magica che poteva essere generata dal mescolare pittura e musica l’ho compiuta durante il vernissage di una delle mie prime mostre personali di opere realizzate con materiali di riciclo, in una galleria d’arte di Milano nel lontano 2007. Presentandomi come “un artista per l’ambiente” venivo guardato come un alieno per la forza travolgente delle mie provocazioni e per i temi trattati che, per fortuna, ora sono di comune attualità. Per l’occasione l’organizzatore della mostra aveva invitato Xabier Iriondo, il chitarrista del Gruppo Musicale Afterhours che si era esibito in una performance musicale con suoni distorti ottenuti con vecchi vinili graffiati da puntine consumate e campionatori vari. La mia risposta pittorica era stata improvvisare un dipinto con scarti di vernici su pannelli e copertoni usati, dove campeggiava la scritta rosso sangue Dire la verità fa male alla salute. Il riferimento era a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di denunciare offese alla Natura provocate da uomini senza scrupoli e ne hanno pagato in varia misura le conseguenze, come Ilaria Alpi, Roberto Saviano e molti altri. L’argomento mi stava particolarmente a cuore anche perché proprio in quel periodo mio padre (il compianto onorevole Carlo, ndr), allora sindaco di un comune alle porte di Milano, stava combattendo contro una speculazione edilizia che avrebbe portato a distruggere parte del Parco delle Groane e riceveva per questo minacce telefoniche e altre intimidazioni.
Alla fine la performance si è rivelata un’immensa espressione di emozioni, Ivo Stelluti e il grande musicista sperimentale dicevano la stessa cosa. Musica e Pittura all’unisono: due linguaggi e un identico messaggio.