Varese senza trucco [VIDEO]

di Andrea Mallamo

La Lombardia è leader mondiale per i prodotti di bellezza, ma la nostra provincia finora è tagliata fuori dal quadrilatero del make-up, nonostante la tendenza green abbia ormai contagiato anche i prodotti cosmetici e il Varesotto sia un territorio a vocazione sempre più “verde”. Ecco la nostra analisi

di Chiara Milani

La Lombardia esporta sempre più bellezza nel mondo. Sotto forma di make-up, ma anche di prodotti per la cura della pelle e dei capelli, oltre che profumi. Tanto che, secondo l’associazione di categoria Cosmetica Italia, non soltanto oltre la metà dei trucchi a livello internazionale proviene dalla nostra regione. Addirittura, nel 2018 l’export di prodotti di bellezza ha raggiunto un valore di 4,8 miliardi di euro (+ 3,5%) con una bilancia commerciale record di oltre 2,7 miliardi. Peccato, però, che Varese brilli per assenza.

Lombardia reginetta di bellezza

E pensare che, più che Made in Italy, questa eccellenza è appunto Made in Lombardy, con ben 6 province (su 12) altamente specializzate nella produzione di cosmetici che spiccano nella top ten indicata da Intesa Sanpaolo nel rapporto su Economia e finanza dei distretti industriali. In questa mappatura, che vede proprio nella nostra regione la maggior concentrazione, la reginetta è Lodi (con un indice di specializzazione di 16,2 punti) seguita da Cremona (8,6), Bergamo (2,3), Milano (2,2), Monza e Brianza (1,7) e Como (1,6). Con 500 aziende beauty che producono creme&trucchi in licenza e conto terzi per i più importanti marchi internazionali nel cosiddetto quadrilatero della cosmetica tra Milano, Bergamo, Crema e la Brianza.

In Italia il verde dona alla pelle

Allargando la riflessione a livello globale, nel 2020 è previsto che si consolidi il trend già in corso lo scorso anno, con una cosmesi biologica in forte crescita. In particolare, stando all’ultimo rapporto Bio Bank, in questo settore il mercato della nostra nazione ha registrato un +15,6 per cento in un anno. Dati che trovano riscontro in quelli pubblicati la scorsa estate dall’Osservatorio beauty L’Oréal, secondo cui nelle donne italiane la preferenza per il bio cresce ancora di più che in altri Paesi, con un’attenzione per gli ingredienti dei prodotti superiori alla media europea (55% rispetto al 46%) e una predilezione particolare proprio per quelli a base naturale (63% contro il 53%).

Profumo di novità nel Varesotto?

Una tendenza, quest’ultima, che peraltro ben si sposerebbe con la ritrovata vocazione green del Varesotto, il cui capoluogo è storicamente conosciuto come Città Giardino e ora punta a diventare la Città del Paesaggio, con la riscoperta degli eventi legati agli sport all’aria aperta e del turismo slow. Eppure, dati StockView – Infocamere alla mano, le imprese relativa sia alla produzione sia alla commercializzazione di cosmetici, profumi, saponi e prodotti di erboristeria che hanno sede o sono localizzate nella nostra provincia sono più o meno stabili: in lieve flessione le prime (da 172 a 166 tra il 2014 e il 2019), in leggero aumento le seconde (da 309 a 329 nello stesso quinquennio). Anche se, a ben guardare, l’incremento maggiore si ha nella fabbricazione di oli essenziali, cioè estratti da materiali vegetali aromatici, seppure i numeri rimangano piccoli: le sedi d’impresa sono infatti triplicate, ma passano soltanto da 1 a 3, mentre le unità locali (che però possono essere anche fuori provincia) sono cresciute da 1 a 6.

Beauty a portata di App

Eppure questo settore è in fermento. E quest’anno – secondo il rapporto annuale sui nuovi beauty trend 2020, realizzato dal Foreo institute di Stoccolma – vedrà sempre più coniugare natura e tecnologia. Da un lato, infatti, tra le nuove tendenze figurano la CBD Beauty, legata a un estratto non intossicante della pianta di canapa accolto nel mondo del wellness, e lo squalame antinquinamento, tradizionalmente estratto dall’olio di fegato di squalo e ora sostituito da fonti sostenibili a base vegetale come olive o crusca di riso. Dall’altro, emerge una skintech personalizzata e controllata via App, per consentire agli utenti di adattare i trattamenti alla loro pelle tramite smartphone, godendo di esperienze di lusso nella comodità di casa. E si parla persino di fitness per la pelle, con dispositivi a microcorrente controllabili sempre tramite un’applicazione.

Un bel business

Insomma, se il territorio riuscisse a inserirsi in questo filone d’oro, magari anche con qualche innovazione “verde” di nicchia, potrebbe essere davvero, in tutti i sensi, un bel business.

Lombardia

6

Le province lombarde altamente specializzate nella produzione di cosmetici presenti nella top ten indicata da Intesa Sanpaolo

4,8

I miliardi di euro raggiunti nel 2018 dall’export di prodotti di bellezza “Made in Lombardia”, con una bilancia commerciale record

16,2

L’indice di specializzazione di Lodi, seguita da Cremona (8,6), Bergamo (2,3), Milano (2,2), Monza e Brianza (1,7) e Como (1,6)

500

Le aziende beauty attive nel cosiddetto quadrilatero della cosmetica, situato tra Milano, Bergamo, Crema e la Brianza

x3

Nel Varesotto negli ultimi 5 anni le sedi d’impresa legate agli oli essenziali sono triplicate (da 1 a 3). Cresciute da 1 a 6 le unità locali

Italia

+15,6

La crescita percentuale del mercato della cosmetica biologica registrata nella nostra nazione nell’ultimo anno da Bio Bank

63%

Secondo l’Osservatorio beauty L’Oréal, è la percentuale delle donne italiane che predilige i prodotti di bellezza a base naturale

55%

L’attenzione delle consumatrici italiane per gli ingredienti dei prodotti di skincare e makeup è superiore alla media dell’Europa (46%)

2020

Quest’anno, secondo il Foreo institute di Stoccolma vedrà sempre più coniugare natura e tecnologia per la bellezza di pelle e capelli

 

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