Rimettiamoci in… gioco

di Andrea Mallamo

di Luca Borsa

Il game designer Luca Borsa riflette sull’eredità positiva del lockdown in termini di convivenza familiare, in cui quelli che spesso vengono considerati passatempi da bambini sono stati rivalutati anche come collante delle relazioni tra le mura domestiche

Abbiamo vissuto fin qui un anno decisamente particolare. Ricominciato dopo il blocco che ci ha come “ibernati” per due mesi per poi passare ad una fase dove abbiamo cercato di riprenderci la vita. Sapendo comunque che ci sarebbe stata incertezza e timore, ma anche speranza e ripresa.

Il lockdown è sicuramente stato un momento vissuto con stati d’animo differenti: chi con angoscia, chi come un momento per fermarsi e riflettere… In ogni caso, di certo é stato momento di grande condivisione, un po’ come se fossimo tutti sulla stessa barca. Questi mesi ci hanno costretto a ripensare anche ai nostri modelli di vita e a condividere molti momenti familiari. Uno dei benefici  è stato proprio l’essere insieme e il gioco è stato una grande riscoperta e un grande collante. E non parlo soltanto per i bambini il cui “lavoro “ è giocare, ma mi riferisco soprattutto agli adulti.

Non conta vincere, ma vivere l’esperienza

Come autore di giochi e divulgatore ludico, ho avuto occasione di parlare e scrivere molto di gioco e della importanza di giocare insieme, di condividere momenti di qualità familiare.  Abbiamo capito che questa attività ci può aiutare non soltanto a passare il tempo, ma a crescere come individui. I giochi da tavolo in particolare mettono le persone in comunicazione e alla fine non è neanche importante chi vince o chi perde, ma è l’esperienza che facciamo che ci appaga.

Print&Play

Molte mamme mi hanno scritto o hanno chiesto consigli su come intrattenere i figli –  soprattutto i bimbi in età prescolare che sono anche quelli più fragili – e il gioco da tavolo le ha sicuramente aiutate. La comunità degli autori si è data da fare mettendo online ad esempio giochi print & play, soprattutto per bambini.

Quel senso di comunanza

Il lungo periodo rinchiusi ci ha pure lasciato dentro  la voglia di muoverci e di tornare all’aria aperta e, quando finalmente abbiamo potuto uscire, è stato riscoperto il piacere delle gite in bici e del correre nei parchi… ma il senso di condivisione e di comunanza è rimasto.

Ed proprio di questo sostegno reciproco che avremo bisogno nei mesi a venire, che appaiono – ancora seppur con tutto l’ottimismo – incerti e tutti da vivere. E allora non scordiamoci che il gioco ancora una volta ci potrà venire in aiuto.

Board games senza tempo

Non mi stancherò mai di ripetere che i nostri bambini imparano e scoprono il mondo attraverso il canale ludico: è il loro modo d’interagire e noi dobbiamo essere bravi a fornire gli strumenti giusti ad essere con loro in questo percorso. Sono convinto che giocare e soprattutto utilizzare i giochi da tavolo – ogni anno ne escono sempre di nuovi e divertenti… non fermatevi ai grandi classici che prendono polvere nei vostri armadi, ma andate alla ricerca di novità – sia un bene anche per gli adulti e che condividere questa attività con i propri figli sia fondamentale, e formativo per tutti.

Un mantra benefico

Ci siamo quindi abituati al gioco e dobbiamo continuare a farlo. E quasi un mantra il mio, ma vi assicuro che il beneficio ne vale la pena.

Dunque, tornate a mettetevi in gioco e diventare “adulti ludici” nel senso positivo e divertente del termine, in sintonia coi vostri figli, con gli amici, con i colleghi e con voi stessi.

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