La location dei sogni

di Andrea Mallamo

In uno dei momenti più sfidanti per il settore, Angelo Garini, una delle icone italiane del mondo wedding e degli eventi, si è messo gratuitamente a disposizione dei promessi sposi che hanno dovuto rinviare il matrimonio. Ai colleghi dice: “Rendiamoci utili facendo qualcosa di bello”. Intanto, decanta la sponda lombarda del Lago Maggiore, dove ha l’amata casa di famiglia

di Chiara Milani

E’ una delle icone italiane del mondo del wedding e degli eventi. E, nonostante la pandemia li abbia stroncati, non ha smesso di progettare emozioni da regalare. Anzi. Angelo Garini, l’architetto dei sogni che ha una bella villa in quel di Laveno, si è lanciato al salvataggio di quei matrimoni “affetti” dal Covid-19.

Lei ha lanciato un’iniziativa chiamata Save the wedding, in cui offre una consulenza gratuita ai promessi sposi che hanno dovuto rimandare il fatidico sì… Un consiglio per chi si trova in questa situazione?

Questo progetto nasce dalla considerazione che stiamo veramente attraversando un periodo difficile per tutte le coppie che hanno dovuto rinviare il proprio matrimonio, quindi magari stavano pensando ad un matrimonio estivo ed ora si trovano ad organizzare un matrimonio invernale, magari senza l’aiuto di un professionista. E ora invece ne sentono di più la necessità. Ma magari non erano i loro piani e nei loro budget. Quindi, affidandomi anche all’aiuto di tutto il mio team di 44 professionisti, che è distribuito su tutta l’Italia, la mia idea è stata quella di fare una proposta diciamo solidale, che prevede un incontro per quelle coppie che devono affrontare un matrimonio diverso da quello che avevano pensato. Invito chiunque abbia bisogno a contattarci. Io trovo che i matrimoni in autunno-inverno possano essere bellissimi, quindi il suggerimento che do alle coppie che in questo momento sono incerte è quello di vivere con serenità la scelta di una cerimonia nei mesi che vanno verso la fine dell’anno, perché possono essere davvero molto, molto belli. Quindi non un ripiego, ma una vera e propria scelta.

Le chiedo anche qualche consiglio per molti suoi colleghi, che sono disperati, perché il settore degli eventi è stato il primo a bloccarsi e probabilmente sarà l’ultimo a ripartire…

Cerchiamo sempre di circondarci di cose belle. Non lamentiamoci di una situazione che tanto non dipende da nessuno e che stiamo vivendo tutti. Rimbocchiamoci le maniche e facciamo qualche cosa gratuitamente, come il progetto Save the wedding, cioè impegnamoci in qualcosa di produttivo a fronte del tanto che viene fatto da altre categorie, prima tra tutti quella dei medici, ovviamente. Anche questo è circondarci di bellezza.

Tante persone hanno ancora paura ad uscire e comunque gli assembramenti sono vietati, per cui in questo periodo si sta riscoprendo il piacere d’incontri ristretti nell’ambito delle mura domestiche. Ma come si fa a creare l’ambientazione perfetta per un brunch piuttosto che un tè in famiglia o tra pochi amici?

Prima di tutto, guardiamoci intorno, guardiamo quello che abbiamo in casa, guardiamo con occhi diversi, che è la regola che io dico sempre di applicare, e magari troviamo delle tazze da caffè di cui non abbiamo il servizio completo. Posso diventare un allegro centrotavola se ci mettiamo qualche foglia, qualche fiore o qualche frutto. Una perché non usarli anche quelle che oggi purtroppo tendiamo a semplificare tutto. Quindi, utilizziamo quello che abbiamo intorno e mescoliamo, perché in fondo la tavola è una piccola architettura da camera, cioè un insieme di volumi, di colori e di forme che stanno bene tra di loro. E poi lasciamoci guidare dal nostro gusto e anche, importantissimo, dal valore emotivo che gli oggetti hanno. Io ogni due giorni do consigli sul mio canale Youtube, Angelo Garini Immagina.

Ma, lei che se ne intende davvero, come considera il Varesotto come location?

Considero da sempre, quello che io chiamo “il mio regno sul lago”, la mia vera casa. Da generazioni, infatti, pur essendo milanesi e da sempre residenti a Milano, consideriamo il Varesotto e in particolare la sponda lombarda del lago Maggiore, come la nostra terra di elezione. A Laveno, nella casa di famiglia, trascorro da sempre una gran parte dell’anno, facendone la mia residenza estiva, per almeno quattro mesi all’anno e dividendomi tra Milano e il lago, in primavera e in autunno. Amo queste zone, amo l’alternarsi di laghi e laghetti e la natura, fatta di boschi e brughiere, che, dalla parte sud della provincia di Varese, sale verso nord, avvolgendo lievi colline che diventano poi, vere e proprie montagne. Amo vedere la neve sulle cime delle Alpi che contrastano splendidamente con le acque intensamente blu del lago Maggiore.  Amo queste acque, di ampio respiro che fanno, e lo dico senza tema di smentita, del “nostro” lago e della nostra sponda, uno dei luoghi più belli del mondo. E’ un territorio, questo, ricco di arte, moltissime le piccole chiese romaniche quasi nascoste tra il verde, i palazzi nobiliari, le antiche corti, per non parlare della magnificenza del Palazzo e dei Giardini Estensi… Ma un’immagine, su tutte, mi parla della bellezza incantevole e immutata, pur nella sua continua trasformazione, di questo angolo tutto italiano ed è lo scorcio sulla chiesa e sul piccolo eremo di Santa Caterina del Sasso, che sembrano essere sospesi sull’acqua al tramonto, quando si alza sul lago il tiepido soffio del vento della sera.

In foto: L’emotion designer Angelo Garini

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