Rose di maglia [GALLERY]

di Andrea Mallamo

Aghi e uncinetto: sempre più cool la mania per il tricotage.  Nell’ex Manchester d’Italia, allo Spazio Arte Carlo Farioli è nato Filobus, un laboratorio permanente, ideato e curato da Giovanna Massironi. E in primavera a Busto Arsizio sboccia un’opera collettiva…

di Anita Venegoni

Dritto e rovescio, alto, basso, traforato, aghi e uncinetto. Gomitoli di lana, di cotone e fili colorati che si intrecciano obbedendo a sapienti mani. Trame che prendono forma e corpo: una coperta, un maglione, una sciarpa o semplicemente un fiore. 

Il tricotage, specie negli ultimi anni, è tornato alla ribalta, riscontrando gran successo anche tra le più giovani. Rilassa, diverte, fa socializzare e crea nuove amicizie. Sono sempre più numerosi, infatti,  gruppi di lavoro che si ritrovano, organizzando lezioni per i principianti e momenti di confronto per le più esperte. 

We love maglia: nasce il Knit cafè

La mania per il lavoro a maglia è scoppiata anche a Busto Arsizio dove, dall’idea di cinque amiche accomunate da questa passione,  lo scorso anno, è nato il gruppo We love maglia.  “Il nostro obiettivo non si limita al lavoro manuale, ma intende trasmettere e tramandare  cultura e tradizione attraverso l’aspetto creativo, artigianale e artistico”, spiega Giovanna Massironi, una delle fondatrici: “Invitiamo chiunque desiderasse imparare a sferruzzare, però pure chi già è capace, a trascorrere qualche ora insieme, tra un punto e qualche chiacchiera nella nostra sede nel rione Sacconago in via Padre Reginaldo Giuliani, 5. Un luogo che è, di fatto, il  primo Knit Cafè della città. Gli incontri si svolgono il sabato pomeriggio dalle 16 alle 18. Ognuna può creare, con le proprie mani e tanta fantasia, un maglione, un cuscino, tanto altro e – perché no? – un’opera d’arte o anche, più semplicemente, passare qualche ora in compagnia, condividendo una passione comune”. 

Sboccia una grande installazione

Nel giro di pochi mesi il gruppo è riuscito a catalizzare l’interesse di molte appassionate che stanno collaborando alla creazione di una grande installazione. “In questo periodo siamo impegnate, con uncinetto e aghi, alla realizzazione di fiori. Si tratta per lo più di rose che fioriranno, in tutta la loro bellezza e carica di colore, la prossima primavera, quando parteciperemo a un grande progetto che si svolgerà sul nostro territorio”, prosegue Massironi. Centinaia di fiori, dalle coloratissime corolle, declinate nelle infinite sfumature, grandi e piccoli, eseguiti con i più svariati punti, si preparano dunque a sbocciare. 

Per non perdere il filo della storia

Nel frattempo, in attesa del grande evento, in città allo Spazio Arte Carlo Farioli, in via Silvio Pellico 15, è  nato FilobusF: un laboratorio permanente, ideato e curato sempre da Massironi e dedicato alla conoscenza e allo sviluppo delle arti tessili, che si tiene ogni mercoledì dalle 16 alle 18. Un modo attuale per far rivivere la tradizione tessile della città, trasformandola in vera e propria produzione artistica, capace di raccontare e valorizzare gli elementi della contemporaneità. Il filo diventa uno strumento per legare e creare relazioni tra esseri umani, parole, idee e mondi diversi.

In foto: Un bouquet fiorito realizzato con ago e fili

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