Sondaggio elettorale a Varese: Galimberti perde consensi

di Milani

Esclusiva di Varese Inchieste: test di Noto Sondaggi sull’amministrazione varesina e le intenzioni di voto

di Chiara Milani

Se si votasse oggi, Davide Galimberti probabilmente non sarebbe rieletto sindaco di Varese. Dati alla mano, è quanto emerge dal test sull’amministrazione e le intenzioni di voto che abbiamo commissionato alla società di Antonio Noto, specializzata in sondaggi elettorali e politici. Dopo le recenti elezioni, infatti, abbiamo voluto capire quale sia l’attuale situazione in città.

Test, la metodologia

Le interviste sono state realizzate tra il 18 e il 20 giugno 2018 tra mille elettori, rappresentativi per genere e per età della popolazione maggiorenne residente nella Città Giardino. Con un margine di errore del 3,3% e un livello di affidabilità del 95 per cento.

Sindaco, 11 punti in meno

Se adesso si ritornasse alle urne per decidere il primo cittadino e si riproponesse lo scenario del ballottaggio 2016, si registerebbe una spaccatura a metà dell’elettorato. Sia l’attuale sindaco del PD sia l’allora sfidante del centrodestra, Paolo Orrigoni, otterrebbero infatti il 40% del consenso, mentre il 20% sarebbe indeciso. Quindi, Galimberti farebbe un passo indietro di 11 punti rispetto a quanto ricevuto due anni fa. Il vincitore della scorsa tornata amministrativa conserverebbe però il favore del 74% di quanti lo votarono nel 2016, aggregando al contempo il 14% di quelli che optarono per il suo avversario. Inoltre, Galimberti sarebbe più forte di Orrigoni se a votare fossero soltanto i giovani e gli anziani, ma il suo avversario potrebbe contare sul maggior consenso tra gli adulti.

PD in crescita

Il contesto politico vede oggi la coalizione di centrosinistra incrementare del 2.4% il suo favore, passando dal 41,1 al 43,5, grazie a un Partito democratico che – in controtendenza nazionale – crescerebbe dal 24.2 al 26%.

Lega raddoppia, Forza Italia dimezza

Ciò contro la stabilità della coalizione di centrodestra, dal 47,9 al 48%, che conserva il livello di consenso maggiore, anche se notevolmente ridistribuito al suo interno, con la Lega che raddoppia i propri voti (dal 16,2 al 33,5 %) e Forza Italia che invece li dimezza (dall’11,2 al 6%), così come la lista Paolo Orrigoni sindaco (dall’11.2 al 5%).    

Malerba, l’ago della bilancia

Anche se a fare la differenza rimarrebbe dunque in ogni caso la lista del presidente del consiglio comunale Stefano Malerba che, seppur in calo di un paio di punti, mantiene il 5% delle preferenze.

M5S, l’incognita

Certo, in questo scenario manca l’incognita del Movimento 5 Stelle, che alle scorse amministrative a Varese non si era presentato, ma che alle ultime politiche è stato votato da circa un varesino su cinque.

Cultura promossa

Quasi la metà dei varesini (il 47%) valuta positivamente l’operato del sindaco, promuovendolo in particolare nell’ambito cultura ed eventi (il migliore secondo il 18% del campione).

No al piano sosta

Quasi 4 intervistati su 10 bocciano invece la manutenzione delle strade. Ma anche per tematiche quali immigrati e zone periferiche il governo locale non pare brillare. E soltanto una minoranza dei cittadini, cioè il 37%, valuta positivamente il piano sosta.

Giunta, questa sconosciuta

Se è vero che squadra vincente non si cambia, è importante capire se quella in campo sia davvero percepita come tale. Facendo domande sugli assessori si scopre infatti che, in media, meno di un cittadino su quattro li conosce e, tra questo 24%, poco di più di un quarto li stima (28%).

Zanzi, noto e bocciato

In particolare spicca come il più noto sia il vicesindaco Daniele Zanzi (55%), che ottiene però soltanto il 26% della fiducia. Mentre gli intervistati si fidano di più di Dino De Simone – assessore ad Ambiente e Sport, che dopo la sconfitta alle primarie si era presentato nella lista Progetto concittadino –  apprezzato dal 39% di quel 17% che lo conosce.

Galimberti, una persona onesta

In compenso, circa tre quarti dei varesini cita spontaneamente il nome di Galimberti come sindaco e oltre la metà (il 55%) lo definisce “onesto”. La percentuale di chi lo ritiene un buon sindaco è uguale a quella che si fida di lui, cioè il 44%. Soltanto un terzo degli intervistati però ritiene che sia capace di creare sviluppo (33%) e poco di più (38%) di rappresentare gli interessi dei cittadini. Dunque, colui che indossa la fascia tricolore è stimato per le qualità personali, ma risulta meno convincente in quanto ad efficacia delle sue azioni.

Politica, clima acceso

Per la maggioranza degli abitanti di Varese (43%) negli ultimi 3-4 anni la qualità della vita nel proprio territorio è rimasta inalterata, con insoddisfazione tra coloro che votarono per Orrigoni e soddisfazione un po’ superiore alla media tra gli elettori di Galimberti: un risultato che fa capire come a Varese l’appartenenza politica condizioni la percezione della vivibilità cittadina.

Amministrazione verso il giro di boa

Ciò detto, i sindaci uscenti perdono sempre consensi, ma siamo soltanto ai primi due anni. Probabilmente, per riguadagnare voti, Galimberti avrebbe bisogno di valorizzare meglio la sua attività amministrativa. Noto ha infatti sondato la realtà così come percepita. Ma i cittadini potrebbero non conoscere tutte le attività di Galimberti.

Varese Inchieste, nuova stagione

Con questa ricerca esclusiva inauguriamo la nuova stagione della trasmissione Varese Inchieste, in onda mercoledì 4 luglio alle 20.05. In studio, a commentare con noi i risultati, il direttore di Rete55, Matteo Inzaghi, e quello di Varese Report, Andrea Giacometti. Per vedere la puntata, potete visitare il nostro sito (www.varesemese.it) o scaricare la nostra App.

Ph dei Giardini Estensi: Roberto Bosio (Afi)

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