Varese, una provincia da scoprire

di admin

Continua il giro alla scoperta delle bellezze della nostra provincia, promosso dalla Pro Loco di Gallarate. Percorsi e itinerari che consentono di visitare i luoghi più incantevoli che ci circondano e che, spesso, seppur così vicini a noi, non si conoscono.
Affascinanti e immerse nel verde, a pochi passi dalle rive del lago di Varese, nel comune di Cazzago Brabbia si trovano tre edifici legati indissolubilmente alla storia e alle origini dell’economia lacustre. Si tratta delle Ghiacciaie, nel dialetto locale “I Giazer”, luoghi deputati alla conservazione del ghiaccio e del pescato dalla seconda metà del 1700 fino agli anni quaranta del secolo scorso.
Visti dall’alto, questi edifici sembrano come dei piccoli trulli per la forma conica del tetto. Le Ghiacciaie sono edifici con un unico locale, profonde anche 8 metri, a forma cilindrica e con una piccola anticamera all’ingresso.
Veri e propri monumenti architettonici frutto dell’ingegno dei pescatori e fondamentali alleati dell’economia lacustre del lago di Varese, legata alla pesca fino a tutto il secolo corso, quando la produzione si assestava anche sui 45 quintali l’anno. Costruite nel punto più freddo di Cazzago, le Ghiacciaie erano utilizzate dai pescatori per conservare il pesce per qualche giorno, grazie alle bassissime temperature raggiunte all’interno. In questo modo, potevano essere proprio i pescatori a “dettare il prezzo del pescato”, senza dover svendere i loro prodotti al ribasso per evitarne la putrefazione.
Le Ghiacciaie restano un unicum in tutto il territorio lacustre, un’attrazione turistica ancora poco conosciuta, ma che sorprende sempre i visitatori che per scelta, o per caso, si trovano a passarvi dinnanzi.
Dalle Ghiacciaie, proseguendo in discesa verso la riva del lago, basteranno 5 minuti per arrivare al “Vecchio Lavatoio”, ormai in disuso, quasi nascosto prendendo una stradina sterrata che arriva fino al “Lago di Piazza”, il piccolo porticciolo naturale di Cazzago Brabbia. Un luogo antico, la cui funzione sconosciuta oggi ai più, rimase attiva ancora fino a pochi anni fa, grazie alla costanza di alcune donne del paese, volenterose nel mantenere viva una tradizione così datata, quella di andare a lavare i panni a mano al lavatoio. A pochi passi da qui, infine, anche la Casetta del Pescatore, altro esempio di struttura legata alla cultura della pesca, dove ancora oggi è possibile osservare dei pescatori intenti a sfilettare e pulire il pescato.

Manuela Boschetti > redazione@varesemese.it

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