In Cammino

di Milani

Turismo lento e sostenibile tra fede e arte. Successo per l’inaugurazione del nuovo tratto Malpensa-Busto Arsizio del Cammino di Sant’Agostino. Un’iniziativa presentata in Curia a Milano e che ha visto la collaborazione tra Comune e Sea, con il supporto del Distretto del commercio e la nostra testata come media partner

Il primo passo è stato fatto. Ora, si tratta di fare quello successivo. Tramutando il nuovo tratto ciclopedonale Malpensa-Busto Arsizio del Cammino di sant’Agostino – inaugurato il mese scorso con oltre 200 persone iscritte e 400 credenziali distribuite  – in un volano per la promozione del territorio. A giocare questa partita sono chiamati – in primis – l’amministrazione comunale bustese, Sea (la società che gestisce gli scali aeroportuali milanesi), il Distretto del commercio del centro di Busto e la Chiesa ambrosiana. Oltre, naturalmente, all’omonima associazione che dieci anni fa ha fondato questo nuovo percorso spirituale che collega 50 santuari mariani attraverso sette province lombarde, toccando anche ville di delizia, vie d’acqua e i luoghi di Leonardo.

Un patrimonio non solo di fede, come evidenziato dallo stesso monsignor Severino Pagani, prevosto di Busto Arsizio: “Penso che quando si toccano questi temi la storia, la fede, l’arte si uniscono sempre e anche la letteratura. Perché i testi di Sant’Agostino oggi sono di una grande attualità, visto che è il primo dei moderni, come dicono, e quindi colui che ha saputo scandagliare le espressioni più profonde del cuore dell’uomo, che nelle cose fondamentali, anche con il passare del tempo, è sempre uguale”. Il santo-filosofo è, del resto, del padre del moderno pensiero occidentale. E il santuario di Santa Maria di piazza, che proprio lo scorso anno ha festeggiato 500 anni, è un autentico gioiello rinascimentale. “Quando trova qualcuno di qui che le parla del santuario, vedrà che tra le prime parole c’è sempre l’espressione che indica il santuario come il cuore di Busto Arsizio. Il cuore indica tante simbologie, perché è il luogo dove tutti si ritrovano. E un luogo dove chi ha la fede prega. Chi non ce l’ha, ma ama l’arte, guarda comunque le pitture che ci sono. Anche la piazza è pronta per tante manifestazioni. Cercheremo di supportare, di far conoscere meglio possibile questa possibilità”, conclude il sacerdote.

Un’opportunità spirituale, ma anche turistica. “Questo cammino porta persone nuove, che finalmente conoscono Busto e vedono che è una bella città. E’ un volano anche per l’economia. A noi l’idea è subito piaciuta molto. Questo è l’inizio e già la risposta è stata ottima. Sicuramente, quando si spargerà la voce, i fedeli arriveranno ancora più numerosi”, commenta il sindaco Emanuele Antonelli. In regia, l’assessore al Marketing territoriale, Paola Magugliani, che ha accolto i pellegrini al termine di 15 chilometri di cammino in occasione della “Primavera in fiore”, che per quindici giorni ha visto sbocciare profumi e colori della bella stagione in piazze e vetrine del centro città. Una cornice “ad hoc” per un percorso che ha la forma di una rosa. “Questa è una grande sfida per il futuro, una grande occasione di marketing e indotto a costo zero e un grande percorso di fede e spiritualità in senso lato”, sottolinea Magugliani, annunciando di aver già bussato alla porta della Regione.

Una grande chance di sviluppare un turismo lento e sostenibile, dunque. Con la città che spalanca le proprie porte ai camminatori del mondo attraverso l’aeroporto di Malpensa, diventato il primo hub dove i pellegrini possono mettersi direttamente in cammino appena scesi dall’aereo, senza prendere alcun mezzo di trasporto.

Non solo. Il percorso sulle orme di Sant’Agostino è anche un’occasione per riscoprire il territorio per chi ci vive. “A piedi si vedono cose che in auto non si riescono a vedere”, evidenzia Renato Ornaghi, responsabile dell’associazione che cura il cammino, contraddistinto da frecce gialle come quelle che tracciano la via verso Santiago di Compostela: “Questo percorso a piedi ha dei motivi d’attrazione fortissimi, al di là di quelli religioso. E’ un’opportunità che noi speriamo che le comunità locali colgano, perché si fa tanta fatica ad avere cose belle in casa e noi, spesso senza saperlo, abbiamo tanti elementi eccezionali da valorizzare”. L’esordio, a metà aprile, è stato molto positivo, con paesi che hanno accolto i pellegrini in cammino lungo la brughiera offrendo loro tè caldo e altri piccoli, grandi segni d’ospitalità.

Per noi, che di questa iniziativa siamo media partner perché l’abbiamo lanciata dalle colonne della nostra rivista, non può che esserci un po’ di soddisfazione per aver seguito la nostra mission, che è l’informazione locale a sostegno dello sviluppo del territorio. Ma soprattutto c’è la speranza che questa opportunità venga colta fino in fondo. Perché questo è un punto d’inizio. Per un percorso di crescita da costruire… cammin facendo.

 

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