A scuola di retorica

di Milani

Successo per la prima edizione dell’agone di greco antico sull’arte oratori promossa dal Classico Cairoli di Varese, patrocinata dalla Regione, dal Comune e dalla Provincia e sostenuta dal Fondazione Comunitaria del Varesotto, oltre che dalla nostra rivista

di Chiara Milani

Back to the origins, direbbero gli anglosassoni del moderno Public Speaking. Ossia, ritorno alle origini. Con questo spirito, andando alle radici dell’oratoria, il Cairoli di Varese ha organizzato la prima edizione di un agone di lingua greca intitolato “RHTORIKH TEXNH” (Arte Retorica). “Un’iniziativa rivolta agli studenti delle ultime due classi dei licei classici italiani, statali o paritari, volta ad evidenziare come l’arte retorica e la capacità di persuasione offrano molti spunti al cittadino di oggi che creda ancora, in politica, nel valore della democrazia: l’opera dei grandi oratori greci permette infatti agli studenti di penetrare nei meccanismi dell’arte del parlare, di riflettervi e di farne tesoro”, ha spiegato il dirigente scolastico Salvatore Consolo, che ha sottolineato anche la volontà di riaffermare il valore dello studio della lingua e della letteratura della Grecia antica “come radice imprescindibile dell’identità spirituale europea di tutti i tempi”.
Proprio in quest’ottica, la manifestazione culturale del liceo classico varesino ha ottenuto il patrocinio di Regione, Provincia e Comune, oltre che il sostegno della Fondazione comunitaria del Varesotto e del nostro mensile. Supportare i giovani nello studio di come argomentare le proprie idee in un contesto democratico ci è parsa del resto la giusta scelta per festeggiare i 35 anni del nostro mensile, investendo così nel futuro del territorio.
“In questo momento storico della nostra democrazia, è fondamentale insegnare alle future classi dirigenti il confronto dialettico”, ha del resto ricordato il sindaco varesino Davide Galimberti in occasione della premiazione al teatro Santuccio di via Sacco.
La manifestazione, che ha avuto luogo a marzo, è stata di carattere nazionale e ha visto la partecipazione di 25 studenti del penultimo e ultimo anno di 14 licei, provenienti da Lombardia, Toscana, Veneto e Piemonte. Proprio da quest’ultima regione è arrivato il vincitore: Simone Marcinnò del Vittorio Alfieri di Asti. Al secondo posto Giorgio Malinverni del Tito Livio di Milano e al terzo Maria Beatrice Tosi del Pascoli di Gallarate. Senza dimenticare Stefano Costa del Cairoli di Varese e Martina Sangalli del Fermi a Cantù, che si sono aggiudicati una menzione d’onore.
La traduzione e il commento da parte degli studenti si sono svolte il venerdì pomeriggio. Il giorno seguente, la proclamazione dei vincitori. Ad arricchirla, il coro del liceo Cairoli diretto dal maestro Alessandro Cadario e una sorpresa: un gruppo di studenti di quarta e quinta ginnasio del Cairoli ha infatti portato in scena un’opera greca recitata in varie lingue. “Ciò a dimostrazione di come le opere greche siano universali e possano essere lette, tradotte e rappresentino tutte le civiltà del mondo”, come ha spiegato la professoressa Vittoria Criscuolo, ideatrice dell’agone di arte retorica di lingua greca e segretario della giuria. Commissione giudicatrice di cui hanno fatto parte anche Nerella Botta e Vittoria Trotti, oltre al dirigente Salvatore Consolo e al presidente Antonietta Porro, professore ordinario di Lingua e letteratura greca all’università Cattolica del Sacro Cuore a Milano.
“Agli studenti è stato assegnato un passo di Iseo, oratore nato ad Atene nel 420 a. C.,  scelto per far assistere i ragazzi a una vera e propria causa in tribunale, in modo da mostrare la vita normale di Atene”, come commentato da Porro, la quale ha concluso con una perorazione tipica dell’arte retorica: “Oggi ci sono dibattiti ovunque, ma molto spesso si ha l’impressione che non si stia dibattendo, bensì ci si stia dibattendo, cioè agitando non attorno a una proposta, ma soltanto a proprie convinzioni. Credo che insegnare ai giovani a discutere argomentando sia un dovere fortissimo di tutti noi adulti e della scuola in particolare”.

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